La Nouvelle Manga nel 2007
 

Possiamo distinguere tre grandi mercati del fumetto nel mondo, in Giappone, negli Stati Uniti e in Francia, ognuno dei quali rappresentante un "genere" : il "manga", i "comics" e la "bande dessinée").
Basata sull'origine geografica e su diversi criteri commerciali, questa categorizzazione si spiega in parte con delle ragioni storiche (fino a metà anni 80, i tre mercati si sono evoluti separatamente, senza praticamente mai incrociarsi), e non è a mia conoscenza applicata a nessun altro mezzo d'espressione. La pittura, il romanzo, l'arte contemporanea, il cinema sono immediatamente considerati come universali. Per quanto schiacciante, la produzione cinematografica di Hollywood non è confusa con un genere ipostatizzato che sarebbe battezzato "movie" e pretenderebbe di definire una volta per tutte il "cinema americano" nel suo insieme.

Nel fumetto, è tuttavia confrontando la loro produzione più mercantile che sono stati definiti manga, comics e bande dessinée.
Il fumetto ci si prestava forse con una certa facilità : quando sono commerciali, i fumetti giapponese, americano e francese accumulano, tanto a livello di sceneggiatura che di disegno, ricette, stereotipi e riferimenti nostalgici facili da identificare e repertoriare. All'interno di una tale separazione, manga, comics e bande dessinée hanno finito per opporsi al punto da dividere il proprio pubblico : in Francia, fans di manga e fans di bande dessinée sono ancora pronti ad ergere i due "generi" l'uno contro l'altro.

Ma se ci si lascia alle spalle l'industria dell'"intrattenimento" e si passa ad osservare il fumetto d'autore, un fumetto semplicemente più adulto e audace, le differenze si appianano del tutto : mentre un gran numero di serie formattate e targetizzate non attirano che i fans rispettivi di manga, comics o bande dessinée, familiari, nostalgici dei codici e dei tic del "genere", gli albi e i libri innovativi e raffinati della giapponese Kiriko Nananan (Blue), dell'americano Adrian Tomine (Summer Blonde) o del francese Fabrice Neaud (Diario) sembrano poter essere letti, immediatamente compresi e accettati altrettanto bene dagli amatori di manga come da quelli di comics o di bande dessinée, tanto dagli specialisti quanto dai neofiti, tanto dagli Europei che dagli Americani o dai Giapponesi.

In realtà, la frontiera che separa fumetto commerciale e fumetto d'autore pare più netta di quella che dividerebbe manga, comics e bande dessinée. Ed è questa connivenza, la coscienza dell'universalità del fumetto d'autore, che cerca di esprimere l'iniziativa Nouvelle Manga.

Immaginata nel 1999 da Kiyoshi Kusumi, redattore capo del mensile d'arte Bijutsu Techô, l'appellativo "Manga Nouvelle Vague" - rapidamente abbreviato in "Nouvelle Manga" - ha designato un tempo i miei stessi fumetti, percepiti graficamente come vicini alla bande dessinée, ma che si facevano leggere come un manga, e che hanno ricordato, agli occhi dei Giapponesi, i toni del cinema francese.
Lanciata ufficialmente con il manifesto apparso sul mio sito internet nell'agosto 2001, poi con un evento organizzato a Tôkyô nell'autunno seguente, la Nouvelle Manga è oggi più largamente un'iniziativa di autori che cerca, creando dei ponti tra creatori, editori e lettori di ogni provenienza, di promuovere un fumetto universale, di presentare ciò che manga, comics e bande dessinée hanno di meglio e non solo di vendibile ; tutto pensato piuttosto nel registro universale del quotidiano, dell'autobiografico, del documentario o del finzionale.

"Nouvelle Manga" è anche ormai un'etichetta che condividono diversi editori nel mondo : Casterman, Ego comme X, Les Impressions Nouvelles in Francia, Akashi Shoten, Asukashinsha, Ohta Shuppan, in Giappone, Ponent Mon in Spagna, Fanfare nel Regno Unito e negli Stati Uniti, Coconino Press in Italia, Dala Publishing a Taïwan, Casa 21, Conrad Editora in Brasile, per pubblicare, indipendentemente dalle origini geografiche e dalle questioni di "genere", le creazioni o le traduzioni del meglio del fumetto internazionale, dai libri di maestri riconosciuti come Emmanuel Guibert e Jirô Taniguchi a quelli di giovani autori come la francese Aurélia Aurita o il giapponese Little Fish.

 
Frédéric Boilet
Tôkyô, 9 marzo 2006

Aggiornato il 12 agosto 2007
per le mostre di Nouvelle Manga a Belo Horizonte e Barcellona

Traduzione italiana di Matteo Stefanelli

 
First versions of this text appeared
in Japan in Art It nº 4, "MangArt", Summer / Fall 2004
and in France in Art Press nº 26, "Spécial Bande d'Auteurs", October 2005

© 2007 Frédéric Boilet
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